XIX Domenica del Tempo Ordinario – Anno B – Giovanni 6,41-51. Segue Il Pane del Cielo.

 Risultati immagini per Gesù insegna

a cura di Giovanna Busolini.

(Sottolineature, grassetti e note sono i miei. Immagini tratte dal WEB.)

Prima lettura

Primo libro dei Re 19,4-8.

In quei giorni, Elia si inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto un ginepro. Desideroso di morire, disse: “Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri”.

Si coricò e si addormentò sotto il ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: “Alzati e mangia!”.

Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d’acqua. Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi.

Venne di nuovo l’angelo del Signore, lo toccò e gli disse: “Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino”.

Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb.

Salmo Responsoriale
Dal Sal 33 (34)

R. Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato. R.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R.

L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia. R.

Seconda Lettura

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 4,30-32.5,1-2.

Fratelli, non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione.

Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità.
Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.
Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,41-51.

In quel tempo, i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo».
E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?».
Gesù rispose: «Non mormorate tra di voi.
Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me.
Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre.
In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita.
I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti;
questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Carissimi,

leggendo il Vangelo della XVII Domenica del Tempo Ordinario avevamo visto che Giovanni, col suo 6 capitolo, iniziava a prepararci al Discorso del Pane disceso dal Cielo e lo aveva fatto col raccontarci la moltiplicazione dei pani, già simbolo di quel Vero Pane che Dio avrebbe poi dato a tutti quei Suoi figli che avrebbero veramente voluto vivere eternamente con Lui.

Quel “pane quotidiano” che Gli chiediamo di darci ogni giorno col Padre Nostro, ma che difficilmente però comprendiamo che cosa veramente significhi.

Domenica scorsa (XVIII del Tempo Ordinario) abbiamo letto ancora degli insegnamenti di Gesù sul Pane del Cielo e questa settimana ( XIX del Tempo Ordinario), l’insegnamento continua e continuerà per altre due settimane (la XX e la XXI) dove ci verrà proposto via via tutto l’intero sesto capitolo di Giovanni e sviluppato il mirabile e complesso discorso di Gesù sul fatto che Lui stesso avrebbe dovuto essere mangiato, come il pane, per ottenere quella vita eterna che il Padre vuole darci.

Visto che il testo valtortiano vi è già stato trascritto tutto intero la scorsa settimana, per quest’oggi mi sono limitata a passarvi le letture canoniche. Mentre vi invito a rileggere la parte centrale del discorso di Gesù, mi riservo di passarvi, nelle prossime settimane, delle catechesi tratte sempre dagli scritti di Maria Valtorta; soprattutto una splendida spiegazione del Padre Nostro fatta da Gesù agli Apostoli (ma Giuda non era presente) che ci farà ben comprendere che cosa chiediamo al Padre con quella preghiera.

https://drive.google.com/file/d/15XeZua8itT0UVhw0SVVte9BuMkHUD4MG/view?usp=sharing